I vini subacquei o… UnderWaterWines a chi giovano?
i vini subacquei, noti anche come UnderWaterWines a chi giovano realmente? Solo marketing oppure l’affinarli sotto il mare li rende diversi?
Mistificazioni in cucina e non solo, false credenze e leggende metropolitane in cucina
i vini subacquei, noti anche come UnderWaterWines a chi giovano realmente? Solo marketing oppure l’affinarli sotto il mare li rende diversi?
da produttore, un prodotto così davvero “mal conciato” già appena aperto non lo avrei mai sottoposto all’esame
Non pochi ristoranti semplicemente “segnalati” nella Guida Michelin, indi non avendo conquistato la fatidica e agognata stella (ma se segnalati saranno di sicuro di qualità), tendono nella loro “comunicazione” con frasi tra il generico e il sibillino, o meglio ancora decontestualizzando, provano a far “passare” la semplice menzione sulla guida rossa come fosse una stella
scansando le facilonerie linguistiche e tentando di dare un esatto significato alle parole, la trattoria, a differenza dell’osteria, dovrebbe, sottolineo dovrebbe, essere un luogo dove si va per principalmente per mangiare senza per impegni e fronzoli vari, e poi per bere qualcosa.c’erano le osterie quelle vere
report il marziano e la casalinga di Voghera – Il suo benemerito lavoro, è scavare (dove ci sono…) nella merda e nelle truffaldinerie, necessariamente condendo il tutto con una bella dose di sensazionalismo, altrimenti non si incide e, i frettolosi e disattenti spettatori cambiano canale.
La pizza è ancora un piatto popolare? Forse no, è non c’è più da meravigliarsi se una serata in pizzeria costa più di una in un ristorante…
Che senso potrà avere la cucina italiana al di fuori delle mura domestiche se in casa quasi nessuno più cucina (almeno nelle grandi città del Nord?)
La cucina tradizionale italiana composta da un primo di pasta o riso e un secondo di carne, pesce e contorno è un modello obsoleto troppo impegnativo da gestire nella società contemporanea?
The Menù è una commedia feroce, un po’ splatter e iperrealista sulla tendenza di tanti ristoranti di alta cucina.
Le portate a seguire sono sempre teatro, smoke and mirror come dicono gli inglesi, illusione e paradosso per poca sostanza.
Per fortuna esistono alcuni grandi chef rifuggono questa china e si sono dedicati ad una cucina più scapigliata e bohémien, quella dei bistrot, dove le regole sono quelle del mercato e dell’improvvisazione regalandoci emozioni e gioia da condividere.