Ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
Storia tristemente vera. Credo sia il caso di meditarci su, e forse di iniziare a pensare di ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
Storia tristemente vera. Credo sia il caso di meditarci su, e forse di iniziare a pensare di ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
la Pizzeria Capasso a Porta San Gennaro, non è solo una pizzeria, ma un pezzo di storia della città di Napoli.
Sono stufo di margherite buone solo da rimandare al mittente spacciate per capolavori perché il pizzaiolo ha partecipato a una delle mille e più gare di pizza che ormai invadono l’Italia, oppure è riuscito a strappare cinque minuti in televisione, cosa che ormai non si nega a nessuno
l’Archetipo Greco bianco lo iscrivo d’ufficio nella sfumata famiglia dei “vini naturali”. Virgolette d’obbligo per non incorrere negli strali del legislatore
Però, una certezza c’è: dopo natale, anche il migliore panettone artigianale invenduto, farà la stessa triste fine dei suoi colleghi industriali, concludendo la sua carriera mestamente come alternativa alle merendine, per colazioni e merende, o ancor peggio, inzuppato nel caffellatte…
in Italia, nessuna regione esclusa, si possono fregiare della dicitura in etichetta di “Vino Novello” anche vini con un minimo del 40% uve sottoposte alla macerazione carbonica (prima era peggio, solo il 30%!).
Questa Facciamo un oliva all’ascolana, destrutturata, smontata, citata, ri-attualizata etc etc è semplicemente buonissima.
il Mineral + 2016 è invece rotondo, fresco e, visto il nome, con una mineralità affascinante a tratti quasi salmastra che ha dell’incredibile, e che lo rende così beverino che ne vorresti secchiate intere.