Abruzzo in Bolla 2025: bollicine vere a L’Aquila dal 21 al 23 giugno
Troppa spuma e poca anima? Ad “Abruzzo in Bolla 2025” si parla anche di questo. Dal 21 al 23 giugno a L’Aquila, il vino frizza… e forse respira.
Il gastrobar di gastrodelirio
Troppa spuma e poca anima? Ad “Abruzzo in Bolla 2025” si parla anche di questo. Dal 21 al 23 giugno a L’Aquila, il vino frizza… e forse respira.
Lo so, lo so. Viviamo nell’era del caffè usa e getta, delle capsule colorate come caramelle per adulti nevrotici, del bottoncino magico che in 12 secondi ti spiattella nella tazzina una brodaglia marroncina che in molti hanno anche l’ardire di chiamare “espresso”.
Negli ultimi decenni, il consumo di vino ha subito un drastico calo. Se dagli anni Sessanta a oggi il declino è stato costante, dal 1985 in poi la diminuzione tra gli italiani è diventata ancora più evidente.
Uno di questi, che da un po’ di mesi se ne stava buono buono nella cantinetta (molto… dinamica di gastrodelirio) si chiama Arcaro, figlio della cantina D.S. Bio di Danilo Scenna, tra le alture di Pescosolido (FR), in Ciociaria.
Antonia Klugmann, chef e proprietaria del ristorante L’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (GO), una stella Michelin, ha saputo creare una cucina che unisce tradizione e ricerca.
Breve cronachetta “differita” dal Vinitaly 2025 – Padiglione Trentino Una scossa al vino naturale che molti non vogliono sentire Nel cuore della fiera, la scheggia cortese. La solita babele di etichette ripetute, barbe curate col pettine di legno d’ulivo – ma pur sempre firmato – e quel lieve profumo di lieviti selezionati che ti si … Leggi tutto
E lì, seduto tranquillo come se fosse nel cortile di casa sua e non nel più grande palcoscenico del vino italiano, c’era Daniele Ricci. Qualche bottiglia sul tavolo, qualche sedia “da battaglia”, e un sorriso che arriva solo se glielo tiri fuori con gentilezza.
Zu Zu il Trebbiano frizzante è uno di quei vini che si fanno notare ancor prima di stapparli. Lo guardi dritto sull’etichetta e pensi: “Mah, sarà l’ennesimo vino naturale che sa di cenere e aceto?”