Voglia di pizza (a casa)
Il giovanotto addetto al confezionamento delle pizze chiede: che faccio, le taglio?
La risposta è un grido a 120 decibel: nooooo!
Partiamo da un punto fisso, anzi: un assioma.
La pizza non deve mai arrivare nel piatto già tagliata.
Piccole eccezioni al “taglio preventivo della pizza”, SOLO per certe “pizze degustazione”, che per loro natura devono arrivare in piatto già tagliate.
Per essere gustata a pieno, una pizza “seria” deve essere tagliata solo ed esclusivamente nel momento in cui la si mangia. Fine.
Peggio ancora… se la pizza è sottoposta all’ignobile tortura medioevale che è il taglio con quel diabolico aggeggio che corrisponde al nome di rotella tagliapizza che, come una affettatrice di saluni messa a 1500 giri/minuto, finisce spesso per surriscaldare i bordi, praticamente cuocendoli.
Per il taglio della pizza, ammessi solo coltello & forchetta.
Se le posate non vi piacciono, fatevene una ragione, oppure gustatevi una napoletanissima “pizza a portafoglio”, morbida, ma anche autoreggente per sua natura, che non necessita di tagli per essere mangiata, ma solo delle mani.
Più comoda di così si muore.
Stop
Il peggio del peggio del peggio di questa mania del tagliare preventivamente la pizza, è però quando si è alle prese con una pizza da trasportare a casa nel suo contenitore (presunto termico-isolante).
Qui si tocca il fondo
In primis, spesso la rotella tagliapizza taglia anche parte del cartone sottostante (anatema!).
Poi, se non siete lesti nell’arrivare a casa dribblando traffico e pattuglie delle forze dell’ordine, e non siete cultori della nobile arte del “riscaldo della pizza“, vi ritroverete sempre una pizza più fredda rispetto a una pizza trasportata intera, per non parlare delle tracce di cartone che si insinueranno lungo la linea dei tagli e che finiranno in bocca…
Una pizza già tagliata è una incitazione al raffreddamento (anticipato…) della stessa.
La pizza va mangiata solo calda, questo, senza se e senza ma.
Vedere nel piatto pizze già tagliate in varie e immaginifiche geometrie, sarà pure una “carineria” per gli schizzinosi (al contrario…) che disdegnano le posate e adorano mangiare manualmente la pizza a spicchi, ma spesso è solo un campanello d’allarme sul fatto che il pizzaiolo ha forse qualcosa da nascondere…
A buon intenditor…
Il mangiare una pizza non già tagliata non è una fisima da pizzofilo, ma la semplice constatazione (pur se empirica) della giustezza scientifica del principio dello scambio termico, che in questo caso avviene tra pizza, ambiente circostante e piatto, per non parlare della quantità di calore trasferita dalla pizza a ambiente, forchetta & coltello.
Un esempio pratico dello “scambio termico”, è postulato da un teorema, quello della frittata con gli asparagi.
Mi spiego meglio…
Provate a farvi una bella frittata con cime di asparagi.
Dopo averla cotta & spadellata a dovere, posatela su un piatto.
Osservatela
La frittata emanerà sbuffetti di vapore qua e la, ma nulla di più.
Ora, tagliatela in quattro senza però separare i lembi.
Noterete da subito che dai quattro tagli esce vapore.
Ecco, il vapore che esce non è altro che la dimostrazione che lo scambio termico tra frittata e ambiente avviene.
Così la nostra frittata, tagliata in quattro pezzi si raffredderà molto più velocemente di una lasciata integra.
Se per la frittata forse è un vantaggio, per la pizza no.
Stop.
Tornando con i piedi per terra, una buona pizza appena sfornata è una delle cose più seducenti e appetitose, al mondo.
Su questo non ci piove!
Il ludico piacere di una pizza è anche nel tagliarla con particolari geometrie, ma di questo (forse) ne parlerò prossimamente in qualche altro articolo…
Poi…
Una pizza calda, è buona, buonissima.
Una pizza appena tiepida, se ben fatta è ancora edibile, ma perde un bel po’ della sua attrattiva sensoriale.
Una pizza fredda invece quasi sempre fa schifo. Punto.
Indi & poscia… la pizza non deve mai e poi arrivare nel piatto già tagliata!
Se poi siete tra i disgraziati che la pizza se la conserva per il giorno dopo, scaldandola a colazione per mangiarla insieme al caffellatte a ‘mo di croissant, oppure pensate che la pizza sia stata inventata negli USA, cambiate sito e state lontani da www.gastrodelirio.it
Ricordatelo: la pizza non deve mai arrivare nel piatto già tagliata, tutto il resto è fuffa!
In ultimo, una richiesta a tutti i bravi pizzaioli lettori di www.gastrodelirio.it.
Per favore, fate qualcosa di concreto per far cessare questo scempio!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?