Tutti abbiamo amici, parenti, conoscenti etc etc che a vario titolo (e… non) “si intendono di vino”.
Quando li incontri, complice il comune interesse per “vino & dintorni”, il discorso quasi sempre scivola sulla fatidica domanda…
«Che hai bevuto ultimamente?»
A questo punto i vinnaturisti piombano in depressione, perché il rischio di scontro è appena dietro l’angolo.
Così, se azzardo… «giusto ieri sera ho bevuto un naturale da sballo!», (magari d’oltralpe), come minimo mi becco un sorrisetto schifato di commiserazione, e poi obbligatoriamente una o più “frasi fatte” estrapolate dallo stupidario dell’enoappassionato” consultato dall’intenditore di turno, non appena incappa in qualcuno che pubblicamente osa apprezzare i naturali.
Il tutto, guardando il vinnaturista dall’alto in basso (con me cadono male, visto che sono 179 cm!)
Ecco un estratto delle ultime crudeltà udite
«Vabbè, contento tu, ma ancora bevi ‘sti vini che puzzano?»
«Non capisco proprio cosa ci trovi di bello.»
«Certi naturali puzzano peggio dei canali di Venezia in secca»
«Spiegami come riesci a berli, non ce ne è uno che si salva!»
«Già dall’odore mi fanno schifo.»
«Dovrebbero proibirli!»
«Il vino è scienza ricordatelo!»
«Sei stato fortunato, una delle rare bottiglie per sbaglio potabili!»
«Naturale non è sinonimo di buono. La natura non fa il vino, l’uomo fa il vino!»
«Sei coraggioso, ma ricordati che l’aceto fa male.»
«Se porti in laboratorio un qualsiasi vino naturale, stai sicuro che esce che non è bevibile»
«Per sfumare il brasato qualche rosso naturale va bene.»
Si potrebbe continuare all’infinito.
Non è questo il punto.
Basta con ‘sta storia che i vini naturali puzzano!
Questa spocchia, o per meglio dire, cattiva coscienza che si cela dietro queste frasi fatte, è troppo spesso figlia dell’ignoranza de “il sentito dire”, o si forma frettolosamente in pochi assaggi indietro nel tempo, raramente per esperienze personali recenti.
No: cari signori che continuate a guardare con sufficienza noi reietti vinnaturisti, vi avviso che nell’anno 2021 il mondo del naturale è cresciuto e cambiato, in meglio.
Bottiglie di naturali che “puzzano” non se ne vedono in giro da anni, perché allora continuate come un disco rotto a dire che i vini naturali puzzano?
Basta con ‘sta storia che i vini naturali puzzano!
Bottiglie di naturali senza difetti, ma modeste e scialbe come e più della signora Pina moglie di Fantozzi invece si iniziano a trovare sempre più spesso, purtroppo, la cosa mi preoccupa.
Vedi anche – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/non-tutti-i-vini-naturali-sono-per-forza-buoni/2021/05/ si.
Oltretutto, la mia esperienza personale (e non solo), fatta di tantissimi naturali bevuti negli ultimi 15 anni, mi porta ad affermare che, la percentuale di bottiglie naturali “difettate” ormai è sulla medesima cifra di quelle dei convenzionali, e il colpevole spesso, non è la “naturalità”, ma il famigerato Tca.
Scrivetevelo in agenda!
Certo, furbastri, o peggio ancora estremisti “invasati” che con furia quasi religiosa spacciano palesi difetti per sintomi “naturalità”, così come altri che opportunisticamente fulminati sulla via di Damasco del “naturale” cavalcano la “piccola moda dei naturali” santificando bottiglie malconce, esistono, inutile negarlo.
Però, per favore… basta con ‘sta tiritera che i vini naturali puzzano, non se ne può più!
Il vino naturale se fatto bene non puzza.
Puzzano solo i vini fatti male, “naturali” ma anche “convenzionali”, insieme alla cattiva coscienza di chi, “medico del vino” o meno, continua a strepitare come un disco rotto contro il “naturale” per partito preso.
Punto.
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?