Ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
Storia tristemente vera. Credo sia il caso di meditarci su, e forse di iniziare a pensare di ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
Mistificazioni in cucina e non solo, false credenze e leggende metropolitane in cucina
Storia tristemente vera. Credo sia il caso di meditarci su, e forse di iniziare a pensare di ridiscutere seriamente i canoni con cui si giudica un vino…
Sono stufo di margherite buone solo da rimandare al mittente spacciate per capolavori perché il pizzaiolo ha partecipato a una delle mille e più gare di pizza che ormai invadono l’Italia, oppure è riuscito a strappare cinque minuti in televisione, cosa che ormai non si nega a nessuno
Però, una certezza c’è: dopo natale, anche il migliore panettone artigianale invenduto, farà la stessa triste fine dei suoi colleghi industriali, concludendo la sua carriera mestamente come alternativa alle merendine, per colazioni e merende, o ancor peggio, inzuppato nel caffellatte…
trabocco senza mare
Oggettivamente emozionanti a vederli e a saperli ancora qui dopo tanto.
Per chi vive da queste parti sono cosa intima. Famigliare.
Motivo di appartenenza e, diciamolo, di una sorta di orgoglio.
Per farla breve, credo che ieri sera Santa Zita abbia compiuto un vero e proprio miracolo nell’infondere una pazienza degna delle sfere celesti, ad un povero e malcapitato cameriere di una pizzeria. Santa Zita protettrice dei camerieri.
un fulgido esempio di trash pittorico da pizzeria è la statua della libertà, che al posto della fiaccola ha una pizza
dalla racchetta alla forchetta
“Oh, ieri sera ho mangiato degli arrosticini fenomenali! Tanti! Pecora pura! ”
Rovescio….
“Veramente! E dove? Dobbiamo assolutamente andare…”
L’essenza di un Cooking Show è semplice.
Un cuoco/cuoca, più o meno bravo, più o meno noto, più o meno stellato & forchettato, mostra al popolo gaudente di casalinghe, aspiranti blogger, foodies, influencer e altra umanità dolente, come si cucina un piatto.
Fine.