Di Fabio Riccio
Cari lettori, gli “strali” di questo post sono ispirati dai commenti a un mio pezzo sul prosciutto e sul grasso del prosciutto che in tanti, forse troppi tolgono (o fanno togliere dai salumieri…), questa volta, strali per un’altra cosa che molti “tolgono”…
Sono stufo di vedere gente non mangiare il cornicione della pizza, anzi: che lo lascia nel piatto neanche fosse un residuo tossico.
Il cornicione è buono & parte integrante della pizza!
Punto.
Qualcuno penserà… ma questo non ha meglio da fare che occuparsi di grasso del prosciutto & cornicioni di pizza lasciati nei piatti?
Prima di tutto non ho un’attitudine snobistica nel far questo, e poi, semplicemente mi piace mangiar bene – senza se e senza ma.
Tornando al tema del post, anche a costo di risultare impopolare e ripetitivo, premetto che per me la “madre di tutte le pizze” è quella napoletana.
Le altre “scuole di come fare la pizza” che si sono affermate in Italia (pure se spesso incredibilmente ghiotte e buone) e senza entrare nel merito se migliori o peggiori, sono semplicemente altra cosa. Stop.
Per semplice diritto di “primogenitura”, e senza addentrarmi in ricerche storiche da topo di biblioteca, la pizza è stata inventata a Napoli – non in Siberia, a Dusseldorf o a Pago Pago.
Così anche il relativo cornicione.
Stop
Per carità, il cibo oltre che alimento e goduria sensoriale deve essere anche talento, civiltà e stimolo a pensare.
Sono il primo a non erigere steccati, sovente solo “steccati culturali”, e affermo che la cucina non è una “scienza esatta”, però un certo numero di preparazioni e specialità diciamo… “estremamente territoriali”, almeno in Italia, devono essere lasciate così come sono.
La pizza è tra queste.
Appunto, la cucina non è una scienza esatta ci mancherebbe, ma in tempo di globalizzazione galoppante il mangiare una polenta, o delle Moleche fritte anche Cefalù o a Bisceglie, spesso con risultati discutibili, mi lascia ancora perplesso.
Andiamo al dunque…
Pizza in pizzeria, tranquillamente al tavolo.
La pizzeria è quella che da un po’ è la solita, questo anche per colpa delle altre, peggiorate.
Il pizzaiuolo è giovanissimo, credo appena maggiorenne, ma già si destreggia bene tra impasto, farine e cottura.
Unici “nei” (talvolta…) sono la forma non proprio tondeggiante del disco tendente al bislungo, quello che ci si mettono sopra (decisamente migliorabile), e se si è i primi clienti della serata, la temperatura del forno non ancora ottimale, cosa che un occhio (e un palato) ben accorto nota in molti particolari una volta arrivata la pizza nel piatto.
Insomma… però il ragazzo promette bene.
Per ora, contento così perché mangio una buona pizza con tutti i crismi.
Speriamo la cosa duri.
Le pizze arrivano, i televisori cianciano, i vicini di tavolo chiacchierano, noi mangiamo.
Tutto nell’ordinario tran-tran di una pizzeria, compresa la birra alla spina dal dubbio (ma obbligato!) nome pseudo-germanico, le improbabili vedute di Vesuvio & Posillipo e qualche bottiglia di vino novello (ma sapranno poi cosa è realmente?) che vagola di tavolo in tavolo in attesa di qualche temerario bevitore da pizzeria, appunto. – vedi – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/30-ottobre-2013-vino-novello/2013/10/
Ma i misfatti, quelli veri quasi sempre, e nell’indifferenza generale, capitano sempre quando meno li si aspetta.
– Genesi del misfatto –
Al tavolo di fianco, coppia di giovanissimi – quaranta anni o poco più, in due.
Tranquilli, poteva andar peggio.
Ci risparmiano anche i molesti suoni dei cellulari, fatto salvo per qualche “fischiettino” da messaggio.
Finiscono di mangiare le loro pizze.
Giro lo sguardo e…
Nel piatto di “lei” è rimasto il cornicione, tutto!
Un delitto.
Lesa maestà della pizza.
Pizzicidio!
Anatema…
Una cosa che non sopporto (in pizzeria), è proprio chi non mangia il cornicione della pizza…
Certo, il delitto può avere qualche “attenuante” quando la pizza in oggetto è una di quelle orrende, mal lievitate, crostatose e crocchiose e dal cornicione inconsistente che ti fanno pensare… “ma perchè invece non le chiamano focacce”?
Ma ieri sera la pizza era davvero buona, e fatta con tutti crismi partenopei. Evviva!
Impasto eccellente, quasi sicuramente da lievito “di birra”, alias “impasto diretto”.
Cornicione regolare, gonfio quanto basta tra uno e due centimetri, privo di grosse bolle e bruciature, colore quasi dorato.
Giuste anche alveolatura e il tempo di cottura, ottimale – sugli 80 secondi, ne’ poco, ne’ troppo.
Nessun indizio di uso di attrezzi meccanici per spianare e/o preparare il tutto.
Solo le mani.
Bene, bravo, sette più, direbbero Cochi & Renato!
Ma nonostante questo buon pedigree, il cornicione lo stesso è rimasto del piatto della “lei” della giovane coppia.
Perchè tanti ancora… compiono questo empia scelleratezza di non mangiare il cornicione della pizza ?
Mistero.
Una pizza ben fatta è un “unicum” inscindibile!
Nel senso che… cornicione & condimento, sono parti integranti e assolutamente non negoziabili nella edificazione del sapore di una pizza.
Il gusto d’insieme, se privato di una di queste diverse, ma complementari linee di sapore, risulta castrato, amputato – esattamente come lo è una fetta di prosciutto senza il suo grasso…
E‘ cosa piacevolissima alternare un boccone di pizza “dall’interno”, con uno dalla parte del cornicione.
Un palato ben allenato, percepisce un putiferio di sensazioni diverse – nella prima c’è una forte preminenza olfattiva e gustativa dell’elemento “condimento”, mentre la parte di pasta base della pizza è in secondo piano, nella seconda c’è invece una lieve supremazia della pasta lievitata, mentre il “condimento” passa in secondo piano.
Complessivamente e spannometricamente, in una pizza ben fatta il rapporto tra le due tendenze gustative è 70 – 30 %.
Ma… è solo la giusta alternanza dei due sentori, complementari tra loro al palato che fa sì che il gusto complessivo della pizza è piacevole, equilibrato e suadente.
Non è tutto però.
Il cornicione gustato da solo, è anche una indispensabile cartina di tornasole per poter stimare con cognizione di causa la bontà (o meno) dell’impasto.
Senza (in questo caso…) le ingerenze gustative e olfattive che arrivano dal condimento, è più facile apprezzare (o meno…) la buona esecuzione dell’impasto, le sue peculiarità, la sua armonicità e la giusta lievitazione.
Chi non mangia il cornicione, perde (anche) l’occasione per capire qualcosa di più della pizza.
Tornando allo scartare e lasciare nel piatto il cornicione della pizza… per me rimane sempre un delitto.
Aguzzando le orecchie e parlandone “en passant” con tante persone in momenti “non sospetti”, su questo argomento ne ho sentite (e lette) davvero delle belle.
Ne elenco un po’ qui…
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C‘è chi adduce il non mangiare il cornicione della pizza a ragioni di intolleranze varie (si: proprio quelle che ora sono così di moda!) – allora, non mangiate proprio la pizza, e optate per un bel brodino, magari bello pieno di glutammato monosodico che fa’ tanto, tanto, tanto bene alla digestione.
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C‘è chi dice che non digerisce il cornicione, si: solo il cornicione – curioso eh?
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C‘è chi ce l’ha con le farine doppio zero e affini. A detta loro, non mangiare il cornicione della pizza limita i danni, mah – e… torte, dolci e pasticcini, spesso pieni di farina Manitoba, notoriamente macinata ancor di più della doppio zero?
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C’è chi adduce motivi di linea e dietetici – quindi il cornicione ingrassa? – un po’ di calorie risparmiate? Boh, non lo sospettavo…
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C’è chi afferma che il cornicione non è pizza. Serve solo per tenerla insieme – quindi, non magia una “impalcatura”.
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In tanti strepitano che il cornicione è spesso bruciato, e il bruciaticcio è cancerogeno – forse vero, ma basta scartare le parti annerite e il gioco è fatto. Se non si riesce, significa che la pizza l’ha cotta Nerone in persona!
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Più di qualcuno afferma che il cornicione insieme alla canonica birra fermenta nello stomaco – e il resto della pizza no?
Per tutti questi, e per gli altri non elencati, la risposta c’è gia, e si chiama focaccia, un prodotto che se be fatto, ha una sua grandissima dignità e classe.
Tornando al cornicione della pizza, purtroppo nessuno ammette che… alla fin fine, eliminarlo e non mangiarlo, è quasi sempre solo una delle tante fisime da cui tutti noi umani siamo afflitti, incluso il sottoscritto.
Peccato però, chi non mangia il cornicione della pizza non sa’ quel che si perde, perchè, e concedetemi il “francesismo” una pizza dove il coricione viene tolto, è una pizza “monca”, anzi: con “le palle tagliate”.
Punto.
non mangiare il cornicione della pizza
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Io il bordo della pizza lo mangio solo se è basso e croccante. È già una tortura per lo stomaco cercare di buttare giù lo straccio moscio crudo e sfilacciato sotto il coltello che i napoletani hanno il coraggio di chiamare pizza, figurarsi mangiare quella robaccia che ci sta attorno. Mangiatevelo voialtri, e fatevi i fatti vostri a ristorante.
Il bordo della pizza lo mangio solo se la pizza è bassa e croccante. È già una tortura per lo stomaco mangiare lo straccio moscio crudo che a Napoli chiamano pizza, figurarsi mangiare quella robaccia molliccia che sta attorno al condimento. Mangiatevelo voi e fatevi i fatti vostri.
Fino agli anni ‘90 le pizze non avevano cornicione o lo avevano modestissimo.
Poi si è affermata questa porcheria, che peraltro si accompagna alla parte centrale sottile come una fetta di prosciutto.
Il cornicione andrebbe abolito e bandito dalle tavole. E’ praticamente immangiabile, un ammasso enorme di pane gommoso e insapore che contrasta con un centro sottilissimo e molle, tipico della pizza napoletana. La croccantezza praticamente non esiste. Evito sistematicamente di mangiare la pizza napoletana proprio per la presenza di questa escrescenza pastosa. Mille volte meglio la pizza romana, croccante sia nei bordi che nel centro,
La spiegazione è semplicissima: una pizza intera per molte persone è troppa, quindi scarta la parte meno buona.
Perché sì, il cornicione è la parte meno buona e le pizze vengono condite proprio per avere qualcosa di piu buono del solo impasto
Se uno non mangia il cornicione della sua pizza un motivo lo avrà, se non è un malato di mente sa perché preferisce non introdurre quella Cosa nel suo organismo. A chi sta giudicare su come gestisco la mia alimentazione ? Mangiati la tua pizza come ti pare, che se potessi ordinare una pizza “senza crosta” lo farei.
D’accordo, ma allora non chiamiamola pizza, ma in altro modo.
Ma guardi che la “pizza” come la chiama lei, esiste da secoli.. https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_pizza ..inoltre è un impasto di farina e acqua, materie reperibili in tutto il mondo da quando esiste l’agricoltura..quindi calma con sta pizza napoletana..inoltre io la mangio per il ripieno, fosse anche solo pomodoro e aglio..mica per mangiare il conrnicione rigonfio di pane..per il pane c’è il panettiere..
Beh, per noi diabetici non mangiare il cornicione equivale a poter mangiare e gustare una pizza senza avere troppi danni causati dai carboidrati in eccesso, quindi si, una motivazione c’é e mi darebbe molto fastidio sapere che il vicino di tavolo, invece di gustare la sua pizza come meglio crede, stia lì a guardare e giudicare come mangio io per poi addirittura farci un articolo di blog..
Una vera e propria idiozia togliere il cornicione della piazza.
Bisognerà richiederla senza cornicione, così il problema si risolve alla base (sic…)
Il cornicione non mangiato è la solite storia da signorine a dieta, o come mio cognato che per ogni cosa ha il gonfiore di stomaco pronto… logicamente incolpato è il cornicione della pizza, è non è neanche celiaco!
Sapeste voi quanto è rimasto deluso quando dopo tante analisi il dottore gli confermato che non è celiaco.
Per me rischia di diventare vegano…
Se il cornicione è bruciato, allora posso tolleralo, ma se il cornicione è bruciato, figuratevi voi il resto della pizza.
Si perdono qualcosa, quelli che non mangiano il cornicione… ma solo quello di una buona pizza.
Certi cornicioni biscottosi, date retta a me, lasciateli nel piatto!
Non lo so, forse sarà anche una fisima da fissato, ma a me tutti i cornicioni di pizza mi danno bruciore di stomaco, quindi li elimino
I gusti sono gusti… quindi chiunque si mangi la pizza come meglio gli pare e piace.
Ma dal punto di vista della completezza del sapore complessiva di un cibo (in questo frangente la pizza), mangiarla senza cornicione semplicemente non ha senso.
Ha ragione a dire l’autore Fabio Riccio che definisce una pizza mangiata senza cornicione un qualcosa di “castrato”.
Per me oltre che una castrazione della pizza, è semplicemente una fisima, quindi faccenda più terreno di caccia per strizzacervelli ed esperti di comportamento che per buongustai, una di quelle fisime che spesso si nascondono dietro un salutismo solo di facciata.
Se poi si è allergici al glutine… (e certamente ci sono quelli che lo sono) o con una delle tante intolleranze in circolazione, eliminare il cornicione non risolve di certo il problema, anzi…
Dal mio canto, quando in compagnia (ho amiche e amici che eliminanoil cornicione a prescindere) c’è chi lo lascia… io semplicemente allungo la forchetta nel piatto altrui e me lo mangio (alla faccia loro!)
Non sanno quello che si perdono, quelli che non mangiano il cornicione della pizza.
Ma è possibile che si puo’ ancora essere così idioti di far questo? Eppure… ne vedo ancora troppi, che anche in pizze che di cornicione ne hanno davvero poco, tagliano…
Vieni in Romania! Qui il 98% delle persone NON mangia il cornicione! Certo, ora, dopo quasi 3 anni di attività, abbiamo capito il perché: il 90% delle pizze sfornate in questo paese assomigliano più alla suola di una scarpa che a una pizza/focaccia mentre il cornicione, poveri noi, sembra una gomma da masticare fatta di cola e vernice indurite. Alcune pizze sono troppo poco cotte mentre altre sono bruciate. E poi ci sono anche le farine che usano molti, troppi, per fare la pizza: farine ungheresi o addirittura locali che sono più adatte per i dolci e per il panettone che per la pizza. Nonostante tutto ciò, ci sono quei pochi, tra cui anche noi, che usano ottime farine e che offrono una pizza degna di essere chiamata pizza, con un cornicione normale, ben stesa e ben cotta. Da quando abbiamo aperto noi quasi 3 anni fa, abbiamo visto che sempre più clienti mangiano il cornicione. Questo ci fa piacere.
Ditemi quel che volete, ma a me il cornicione della pizza, comunque sia e dove fatta mi rimane sempre sullo stomaco.
Se mangio la pizza evitandolo, non ho problemi di sorta con qualsiasi tipo di cose che ci si mette su.
Fisima?
Autosuggestione?
Boh… ma per me è così.
In Italia siamo specialisti in follie…
Povero cornicione… davvero bisognerebbe chiedere di non farlo con la pizza… si risparmierebbe!!
Scherzo.
Ma il fenomeno dell’escissione del cornicione è davvero comune, spiegabile solo con una questione di fisime…
E in fatto di fisime, con il cibo ci si abbonda!
A me il cornicione della pizza piace.
Poi… visto che le pizze generalmente le fanno tuitte con il cornicione, mi sembra da idioti toglierlo.
E’ saporito