Di Fabio Riccio,
I vini di Domaine Rietsch in quel di Mittelbergheim, piccolo comune di “ben” 650 anime in una delle più stuzzicanti regioni vitivinicole di tutta l’Europa, alias l’Alsazia, mi piacciono.
Partiamo da questa ipotesi, anche perché sono giunto a un punto della vita dove da un vino non voglio inutili perfezioni, ma emozioni. Stop.
Partiamo dalla “tecnica”.
Macerazione semicarbonica per 15 giorni e fermentazione naturale con lieviti rigorosamente indigeni.
Affinamento su lieviti per 6 – 8 mesi in acciaio.
Filtrazione “lieve” e un “quid” di solforosa (solo se serve…) prima di andare in bottiglia. Fine.
Vigne di una certa “età” di moscato, anzi, per essere precisi del più aromatico Muscat ottonel a dimora su terreni marmo calcarei.
Il tutto, inflessibilmente biologico ben oltre i disciplinari, tanto che uso il termine “naturale” (sempre virgolette d’obbligo perché i legislatori non aspettano altro per impallinare noi che per brevità li chiamiamo così).
Però, come sempre, i migliori giudici sono sempre naso & palato, e… così arrivati finalmente all’assaggio, temiamo di aver sbagliato bottiglia!
Curiosamente, appena aperto il Murmure Muscat 2018 pare un banale “moscatello” da tre per due + panettone (colore a parte).
Disappunto.
Delusione.
Tristezza.
Vogliamo indietro i soldi della Bottiglia!!!
Ma… bastano cinque minuti cinque per rianimarsi nel calice, e il Murmure Muscat 2018 letteralmente deflagra, mette il turbo e fragorosamente prende il volo verso l’Iperuranio del bello enoico, inondando i nostri sensi di sensazioni.
Ecco: a questo punto dimenticate i tanti moscati scontati, e autorizzatemi per descrivere sensorialmente il Murmure Muscat 2018 di Domaine Rietsch non parole “alate” ma una sfilza di aggettivi: emozionante, splendido, ammaliante, complesso, esaltante, composito, affascinante, coinvolgente…
Insomma, una vera epifania del bello per i sensi con tanto di fuochi artificiali nel lungo finale, e poi, il Murmure Muscat 2018 si rivela anche maledettamente glu glu!
Difetti?
Non pervenuti!
Da provare senza se e senza ma, da provare così come e quando vi pare.
Magari… pasteggiandoci itticamente (abbinamento per contrasto), meditandoci su, o accompagnandolo a dei buoni salumi.
Un vino per pochi qui in Italia, un vino che il produttore per prezzo non regala affatto, ma vi assicuro che vale la pena e la spesa per tutta la caterva di emozioni che regala.
Un grazie a Stefano della Drogheria Buonconsiglio di Vasto (CH) per averci proposto questa chicca! –
https://www.facebook.com/DrogheriaBuonconsiglioVasto/
Vins d’Alsace Rietsch
7 Rue Stein, 67140 Mittelbergheim
France
Tel. +33 6 79 05 25 08
contact@alsace-rietsch.eu
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?