Di Fabio Riccio
Metti una sera, la classica cena fuori.
Bella forza diranno i miei 25 (o meno) sventurati lettori, con te è sempre la stessa solfa, basta che si mangia…
E in effetti fin qui il copione è quello tipico, cioè uscita fuori per motivi vari e/o di lavoro, e poi cena – quando è possibile in qualche locale mai collaudato.
La settimana scorsa è stato il turno di un buon, anzi ottimo locale ittico in quel di Roseto degli Abruzzi in provincia di Teramo – Manetta Ristorante Di Mare.
In effetti il mare è a due passi, e la cena è stata indubitabilmente ottima.
Pesci, ittici, molluschi & gasteropodi di una freschezza a prova di scettico, cucinati in maniera poco invasiva, seguendo il celebrato undicesimo comandamento che postula che il miglior pesce (nel piatto…) è quello meno intingolato semplicemente assecondandolo nel suo sapore e nella sua essenza.
Una scelta, anzi una linea di cucina che, per certe sfaccettature, mi ha rammentato certi ristoranti di pesce della Sicilia, dove i cuochi giocano parecchie delle loro carte su dimensione e freschezza degli ittici.
In più, da Manetta compaiono in un buon primo, anche gli anellini di pasta… si: proprio quelli che a Palermo e dintorni sono d’obbligo per preparare la pasta al forno.
Il bravo cuoco-patron Marco Manetta colpisce anche per una cosa poco gastronomica ma interessante: la sua incredibile somiglianza con il noto rapper Frankie hi-nrg mc.

Magari si scopre che gli piace anche la sua musica…
E così vai con un ciclone di antipasti semplici e luminosi, con un bollito di scampi letteralmente da applauso, nella sua brillante schiettezza nel riverire i sapori.
Stesso discorso con primi e secondi, poche deroghe per gli “incroci azzardati” di sapori, se non tramite simpatiche citazioni.
Ma ragazzi, diamine… ittici freschi e saporiti come questi, e oltretutto riveriti nella loro essenza, mica si trovano dietro l’angolo.
Bravo Manetta! Continua così.
A questo punto i lettori più assidui di gastrodelirio inizieranno a redarguirmi: embè?
Tutto qui?
Ci propini un post solo per farci sapere che da Manetta a Roseto si mangia bene il pesce?
Se seguiamo www.gastrodelirio.it di sicuro siamo gastrogolosi, sappiamo benissimo che da Manetta si mangia bene, più che bene, e stai sicuro ci andiamo anche senza che ce lo consigli tu!
Va bene, e appurato allora che i pesci di Manetta a Roseto valgono il viaggio e l’obolo alla società autostrade, cambio registro e spezzo una lancia per uno dei collaboratori del bravo Manetta, vale a dire il bravo Fuad. E… chi è Fuad? (si pronuncia “Fued”…)
Tranquilli, dopo ve lo dico!
Stop. Fermo immagine – andiamo qualche fotogramma indietro.
Appena arrivati in sala, e accomodatici veniamo affidati alle cure di un affabile ragazzone, dall’aria un po’ scanzonata, taglio di capelli “alla moda” (io li definirei alla Silvio Spaventa, ma non datemi retta – sono un reperto della scorsa era geologica) gentile e disponibile.
Ci porge la carta dei vini e… sorpresa: il sottoscritto e Serena iniziano a strabuzzare gli occhi.
In carta c’è un equipaggiamento di vini gastrodeliranti (oops… “naturali”) da fare invidia a Nicolas Joly.
Pepe, Bressan, Gravner, Valentini, Bellotti, Pierre Frick, Terraviva e tanti altri che subito turbano il mio indurito cuore.
Siamo capitati in un posto dove si beve bene!
Hurrà, Evviva!
Arriva lo spumantino di Passerina (vabbè – siamo in zona…) alla fin fine si fa’ bere, e aiuta la nostra concentrazione nello spulciare la carta.
In tutto questa grazia di dio enologica alla fine io e Serena troviamo un nome a noi ben noto: Barranco Oscuro.
Di questo produttore noi di gastrodelirio ammettiamo di esserne infatuati, ma nonostante ciò fino a questo momento ne avevo provato solo Bollicine & rossi, mai un bianco.
Il prezzo è corretto e così vai con il Blancas Nobles. (per sapere cosa penso del vino questo è il link) – http://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/blancas-nobles-barranco-oscuro/2015/03/ –
Chiamiamo il ragazzone (non ancora sapevamo il suo nome) comunicandogli la scelta, e subito si vede che nei suoi occhi si accende una lampadina… ma professionalmente non si scompone, più di tanto.
« E’ una specie di trebbiano spagnolo » ci dice (forse…) pensando che abbiamo scelto questo vino per puro “caso” o capriccio, oppure perché da inguaribili “bizzarri” siamo incuriositi dal nome…
« Conosco già il produttore, ma ho solo provato rossi e bollicine » dice Serena con fare sicuro.
Il volto del ragazzone si illumina – incominciamo a capirci…
Arriva il momento di stappare la bottiglia.
Non parlo qui del vino perché nel link sopra c’è tutto & di più.
Il ragazzone inizia a cambiare ancora espressione, ora sorride, mette da parte un po’ il bagaglio del giusto “distacco” della sua legittima professionalità.
Il vino ci piace molto – che vino!
La cena va’ avanti.
La bottiglia del Barranco a metà dei secondi è oramai vuota, con gli ittici di Manetta il Blancas Nobles ci va a nozze.
Troppo buono questo vino. Ne voglio una cassetta a casa, anzi due!
Però urge finire il pasto, quindi necessita un altro calice di qualcosa di buono, non di più per non esagerare.
Chiamiamo il ragazzone, e chiediamo.
« C’è un qualche calice di qualcosa di naturale per finire degnamente il pasto del bravo chef Marco Manetta? »
« Ci penso io » ci dice sorridendo…
Qualche minuto dopo ce lo vediamo arrivare con una bottiglia in mano… A Demûa – un Monferrato Bianco DOC del bravissimo produttore Stefano Bellotti della Cascina degli Ulivi di Novi Ligure (in Piemonte nonostante il nome).
Anche questo un gran vino – uno di quelli che piacciono a me – la serata a questo punto, butta davvero bene.
Il ragazzo non è solo bravo a servire, ma capisce al volo quel che piace a noi, una rarità.
Chiacchieriamo un po’, e scopriamo che è anche sommelier.
A questo punto chi segue gastrodelirio, inizierà a chiedersi e adesso? (per i lettori da Roma in giù – e mo’?)
Tu, caro Fabio, mi sembra che con i sommelier hai un po il dente avvelenato.
Fermi tutti! Non ce l’ho con i sommelier, ma con certi sommelier…
Per chi è curioso su come la penso su una parte (in mia opinione purtroppo maggioritaria) di questa onorata categoria, ormai categoria “professionale”, andate nell’angolo alto a sinistra di questa pagina, e nella finestrella con scritto “cerca nel sito” digitate la parola “sommelier” e poi vedete & leggetevi cosa ne esce fuori.
Ma qui da Manetta, siamo di fronte ad un caso molto diverso.
Chiacchierando, scopriamo un sommelier giovane ma davvero molto preparato, e cosa ancora più importante, appassionatissimo del suo lavoro, e questo non solo perché gli piacciono i vini naturali…
Finalmente un sommelier senza i paraocchi molto diffusi nella sua categoria!
Discutiamo di varia umanità enologica – anche lui gira per fiere, non è stato mai a Fornovo ma è stato a Navelli… conosce del ViNatur… evviva!
Poi il gran finale, il botto…
Personalmente non amo alla follia i superalcolici, anzi, ma per qualche buon Cognac di quelli “seri” o per il Calvados tanto caro all’alligatore di Massimo Carlotto, faccio eccezione.
Quindi… ti arriva il buon Fuad (che nel frattempo scopriamo essere nato a Roma, cresciuto ad Avezzano, scuola alberghiera a Roccaraso e famiglia di Casablanca) con due Ballon (di quelli moderni – quelli “seri”) da Cognac, prima riscaldati quanto basta, poi avvinati nella giusta misura, svuotati, e infine riempiti uno di cognac e l’altro di Calvados…
Beh… cari lettori gastrodeliranti, questa è davvero l’apoteosi, perché trovare qualcuno che ti tratti così, con questa indubbia sapienza e professionalità, lasciatemelo dire, è cosa rara.
Bravo Fuad, continua così.
Noi di gastrodelirio siamo con te!
Auguri di tanto successo!
Grande, grandissimo Manetta, senza dubbio il migliore a Roseto e tra i migliori dell’intero Abruzzo…
Una bella e simpatica recensione, anche a noi clienti affezionati però fa piacere leggerla.
Buon appetito!
Concordo pienamente e mi sento di affermare che la cucina di Marco supera anche i confini dell’Abruzzo!
Fresco fresco di cena da Manetta…
Semplicemente buono tutto.
Complimenti!
..se fossi anche tu su FB avrei messo MI PIACE e condiviso senza esitare
bravo fabio, preciso e spassoso da leggere
peccato non aver “condiviso” la serata in compagnia..saperlo prima ! 😉
un caro abbraccio con gli auguri di lieta pasqua a Te & Serena!
Non mi ritengo un esperto di cibo o ristoranti, ma da Manetta tutte le volte mi sono sempre trovato benissimo.
Il pesce è sempre freschissimo e esperti di sapori e buongustai a parte, una cena in questo ristorante è sempre un gran piacere!
Però… che Il ristorante Manetta fosse conosciuto per il meraviglioso e freschissimo pesce che cucina non è mica una novità.
Abbiamo casa a Roseto, e quando torniamo almeno una cena da Manetta la Bevo fare.
La novità è leggerne su un altro sito specializzato come questo che io non conoscevo, ma pure di scoprire che anche la carta dei vini è fortissima, pure per certi nomi di produttori stranieri che al sottoscritto non dicono niente… scusatemi ma il vino io lo bevo solo abruzzese, al massimo qualche cosa dalla sicilia… o lo spumantino di benvenuto.
Auguri a Manetta,