In estate nei piccoli e piccolissimi centri di tutta la penisola fioriscono tantissime manifestazioni e “sagre” (per queste ultime virgolette d’obbligo) al più mangerecce, al più nazional-popolari diciamocela tutta…
Si: perché quando si tratta di mangiare anche i più restii mettono il naso fuori di casa…
Però, dicembre 2022 non è estate, anzi, e pur se pienamente in Puglia non siamo ne’ in quella glamour di trulli e resort a cinque stelle con tanto di Apulia film commission pronta a girare, ne’ in quella ormai in crisi per l’overdose di presenze estive, come in Salento.
Dicembre, ultimo lembo nord della Puglia
Laghi di Lesina e Varano
Crocevia di un territorio che ha dell’incredibile.
Il Gargano, i laghi, il mare e le ultime propaggini del tavoliere delle Puglie.
Lacus: l’inizio di un percorso virtuoso che deve portare lontano, e nello stesso tempo una scommessa doppiamente vinta, a mio avviso.
In primis si gioca fuori stagione, e per aver poi coinvolto attivamente e fattivamente gli abitanti del luogo.
A Lesina niente lustrini, nessun ospite dai natali altisonanti, ma solo un luogo che è palcoscenico del territorio, per buona sorte abbastanza intatto nella sua genuina essenza che, ha ospitato una manifestazione come Lacus che marca “la differenza”.
Lesina (come la vicina Cagnano Varano) non è un borgo plastificato e ristrutturato in maniera poco rispettosa che si alimenta autoreferenzialmente del suo essere artefattamente bello.
No.
Lesina è un luogo dove si vive
Punto.
Ecco la differenza
Un borgo, che pur nella sua unicità geografica e con una edilizia modesta e dignitosa, racchiude e delinea al suo interno un peculiare reticolo di stradine e vicoli, dove il silenzio, i pochi e sommessi rumori e odori dalle case e le mute pietre, sono i veri padroni.
Un posto da prendere così com’è, perchè è reale e non vuol sembrare null’altro se non se stesso.
Perchè Lacus?
Perchè ha fatto e spero farà ancora da volano alla scoperta di gemme ai più ignote, come l’interessantissimo centro visite che custodisce il primo acquario in Europa di acque salmastre, dimora delle specie ittiche peculiari della laguna, e l’altrettanto interessante “casa del pescatore”, stanze dove filologicamente il tempo è stato cristallizzato negli anni ‘50 del secolo scorso, senza mediazioni e belletti di sorta…
Perché ha esaltato il meglio del territorio, quello che non piange su se stesso ma che scommette anche occupazionalmente sulle sue forze, cavalcando con intelligenza e fantasia vecchie e nuove tendenze, perfino con Gin & birra…
Territorio presente sul lungolago di Lesina quasi al gran completo, dai bravi artigiani e produttori fino ad arrivare alle impareggiabili mamme dei vicoli che, hanno proposto (provocatoriamente?) nelle loro “masterclass” i sapori di solo quello che sanno molto ben cucinare, magari nei giorni di festa…
Infine, per far conoscere quella che è ormai assurta al ruolo di nuovo attrattore turistico, cioè la sua cucina.
Lesina, a dispetto delle sue dimensioni, è ormai da qualche anno meta di un interessante flusso di turismo gastronomico, un turismo che porta ricchezza e fa da catalizzatore per tutto il territorio.
Insieme a realtà ristoratorie ben affermate a livello nazionale da anni, come il ristorante Le Antiche Sere di Nazario Biscotti, non sono pochi i giovani che hanno scommesso il loro futuro e il loro permanere e operare sul territorio proprio tra i fornelli, come Ugo Testa con il ristorante Hugò e Gaetano Pezzicoli con il suo Opus Art, due, giovani che lasciano ben sperare.
Ciak si gira, buona la prima per il 2022, ci vediamo tutti l’anno prossimo!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?