Di Fabio Riccio,
Ormai è sulla bocca (schermo… ) di tutti: “sconto bimbi educati” – meno 13 euro dal conto totale.
«Lo faccio per premiare i bravi genitori e vi garantisco che non capita spesso».
Così dichiara Antonio Ferrari, gestore dell’enoteca Storie Di Cibo e di Vino
di via Umberto I° a Padova.
Sulla sua pagina Facebook c’è in bella vista lo scontrino battuto a un gruppo di 10 persone a pranzo nel suo locale. Quattro adulti e sei bambini.
Probabilmente già pronto a sopportare con spirito di sacrificio il classico caos che, causa genitori ancor più maleducati, fanno una gran parte dei bambini quando sono al ristorante.
Invece… nulla, i bambini sono stati bravi ed educati, sono rimasti al loro posto, e l’unica (silenziosa) concessione alla giustificatissima esuberanza infantile sono stati dei fogli e dei pennarelli dove i pargoletti quietamente hanno espresso la loro creatività disegnando.
Zero strepiti, zero corse tra i tavoli, zero sedie ribaltate, nessun segno di effrazione nei bagni o altre catastrofi…
«Una gioia vederli» ammette Ferrari, dal suo osservatorio privilegiato che è il bancone. «Da quando abbiamo iniziato a tenere aperto la domenica a pranzo il problema dei bambini maleducati è emerso in tutta la sua gravità».
Ecco, gentile signor Ferrari di Padova, mi permetta di dirle che lei è stato davvero fortunato a trovare dei pargoli quieti, e dei genitori che hanno assolto molto bene al loro compito, e così li ha premiati con uno sconto di ben 13 euro.
Qualche volta è capitato anche a me, sottolineo qualche volta, di trovare bambini educati e non fastidiosi, purtroppo da cliente non ho però il potere di poter farmi sconti.
Vede signor Ferrari, per lavoro e per passione giro davvero molto per ristoranti e affini, e con rammarico devo dire che quasi tutte le volte che mi ritrovo in sala rappresentanti di quella fascia di età, inizio a tremare.
E… non basta che siano lontani, perché a volte i pargoletti-panzer in nome di una malaccorta educazione libera (?), vengono letteralmente lasciati “allo stato brado” nell’andare in giro e rincorrersi da una sala all’altra, tra l’intuibile felicità e le benedizioni del personale in sala.
A me piace molto mangiare, bene, con calma e in allegria, ma senza strepiti o giovani bipedi che mi corrono dietro la sedia, spesso uncinando me o il mio soprabito, accomodato sullo schienale.
Se vado in bagno, voglio lavarmi le mani, (oppure fare i miei bisogni fisiologici) e non sentire grida e porte sbattute, per non parlare degli schizzi d’acqua delle guerriglie idriche che certi pargoli combattono all’ultimo spruzzo, tra un lavandino e l’altro.
Ho avuto fior di pasti, anche in ristoranti di livello, letteralmente rovinati da bande di bambini maleducati che l’unico aggettivo che meritano è quello di selvaggi.
Ma si sa, sono certi genitori a dover essere educati per primi, ma tanti semplicemente se ne fregano di quello che i figli fanno, e se qualcuno osa timidamente dire una parolina perché il pargoletto è passato dietro o sotto il tavolo per la quindicesima volta in venti minuti, rischia di ritrovarsi poi con le gomme dell’auto bucate, a pranzo finito…
Ora senza volermi addentrare in analisi sociologiche e altro, tutta la faccenda e il conseguente tam tam mediatico che ne è seguito, che ognuno giudicherà come meglio crede, a lei gentile Signor Ferrari di Padova va un gran merito, che è quello dell’aver sollevato il problema, un problema reale ed esistente.
Lei ha sollevato il velo… della veronica…
Grazie!