Di Fabio Riccio,
C’è stato un vero e proprio giro di boa con l’edizione 2019 di Cibo Nostrum, la bella kermesse svoltasi a Catania dal 31 Marzo al 2 aprile 2019.
Un giro di boa importante in primis per il riuscito e tutto sommato indolore “trasloco” dalla magnifica cornice di Taormina a quella altrettanto magnifica di Villa Bellini, nel pieno centro di Catania, e poi per la presenza di tanti e tanti espositori, (se non erro ben 295!) che hanno puntato su questo palcoscenico per farsi conoscere, apprezzare ed attrarre da una quantità incredibile di pubblico, aiutando così a centrare in pieno la “mission solidale” di Cibo Nostrum.
In una sola serata, sono stati raccolti più di 60.000 euro, tutti devoluti al Dipartimento Solidarietà Emergenze FIC, alla Comunità di Sant’Egidio Sicilia e alla Locanda del Samaritano.
Oltre questo, che già di per sé basterebbe a riempire colonne e colonne di prolisse sviolinate dalle zuccherose e scontate descrizioni, tipo quelle di quando i mulini erano bianchi etc etc, uno degli aspetti importanti da sottolineare di Cibo nostrum 2019, è stato l’incrociarsi, anzi, il suo intrecciarsi con i lavori del 30° congresso nazionale della FIC (Federazione Italiana Cuochi) tenutosi a Catania negli stessi giorni.
La presenza di migliaia di Toque blanche provenienti dalle delegazioni nazionali ed estere della FIC, al lavoro su un ricco e articolato programma di attività sociali, ha avuto però la sua apoteosi la sera del 2 Aprile, quando al Teatro Bellini della città etnea uno dei templi della lirica italiana, in una bella coreografia dall’atmosfera quasi “felliniana”, si è tenuta Musica e Gourmet.
Un gran bel programma di musiche, colonne sonore e arie liriche (tutte in qualche modo legate al mondo del cibo), con l’appetitosa appendice di un golosissimo buffet tutto declinato alla maniera della nobile pasticceria Siciliana, buffet per il quale mi sento di spendere qualitativamente e quantitativamente, l’aggettivo di memorabile.
Ma a parte queste considerazioni sugli aspetti tecnici ed organizzativi sulla manifestazione, la riflessione cardine su Cibo Nostrum 2019 è un’altra.
Questa manifestazione, svolta nel bel mezzo del turbinoso boom che sta da anni vivendo il mondo della gastronomia nazionale, al contrario di altre, è stata (anche) un’ottima occasione per confronti, conoscenze e dialoghi tra le persone a vario titolo presenti (giornalisti, produttori, chef etc etc) che, e questo non accade sempre, nella stragrande maggioranza si sono dimostrate molto preparate nel campo del cibo, e di tutto quel che gli gira intorno. Considerazioni su Cibo Nostrum 2019.
Si: aspetto importante quest’ultimo, perchè anche in questo primo scorcio di 2019, l’invadente marea mediatica (e non..) dei tanti e tanti improvvisati e invadenti “food-qualche-che” dell’ultima ora (spesso travestiti da improbabili “comunicatori”) che cerca il suo “posto al sole”, altrove continua imperterrita…
A Cibo Nostrum 2019, di questi personaggi se ne sono visti pochi.
Per fortuna. Considerazioni su Cibo Nostrum 2019.
La cucina italiana in questi ultimi tre lustri è avanzata qualitativamente e tecnicamente come mai accaduto in passato.
Le nostre “stelle” e i nostri “cappelli” brillano di luce propria.
Ormai, non hanno nulla da invidiare a quelli d’oltralpe, o a quelli delle scalpitanti cucine dell’oriente e del nord Europa.
Però… e non dimentichiamolo, dietro ogni esperto, ma anche dietro ogni appassionato, c’è sempre il bambino goloso che “dimora” in ogni essere umano.
Ogni goloso che si rispetti, proprio con l’animo e la felicità di un bambino, non deve nascondere la sana voglia di gioire di quegli attimi di non trascurabile felicità che solo il buon cibo può dare…
Ecco, Cibo Nostrum 2019, oltre la didattica, lo spettacolo e la dovuta comunicazione, è stato (anche…) la cartina di tornasole di tutte queste cose che qualcuno raggruppa lessicalmente con un solo sostantivo, piacevolezza.
La mission degli organizzatori, almeno per il 2019 è conclusa, a pieni voti,
Arrivederci a Cibo Nostrum 2020.
Considerazioni su Cibo Nostrum 2019
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Sei davvero una penna da leggere ghiottamente. Bravo.
Grazie Alex, troppo buono!!!