Pistacchio e mortadella, ormai è un tormentone…

Di Fabio Riccio,

Non ve ne siete ancora accorti?

Pistacchio e mortadella, con o senza aggiunte casearie, impazzano in ogni dove!

Davvero non c’è più pizzeria (ma anche ristorante) senza nel menù qualcosa di commestibile con questo canto a due voci rosa/verdino.

Quello che era, ed è tuttora un indovinato accostamento sensoriale, è diventato un tormentone.

Partito in sordina dalle pizzerie, come un torrente in piena è tracimato dovunque, visto che ormai la pizza pistacchio e mortadella la fanno anche nella più remota pizzeria di paese.

Non solo pizza però. 

Pistacchio e mortadella pizza con granella

Dalla pastasciutta al ragù, passando per maionese, gelato, polpettone, cannoli, colomba pasquale, creme spalmabili, tiramisù, destrutturazioni di ogni genere e infine le pomate per i dolori alla cervicale, pistacchio & mortadella folleggiano, ovunque.

Una marcia inarrestabile.

Diciamocela tutta: la situazione è anche peggiore di quella degli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso quando, prosciutto e melone (duo in mia opinione sensorialmente sgrammaticato) erano imprescindibili in qualsivoglia antipasto.

Però ora, prosciutto & melone, da buoni ex coniugi, conducono vite autonome felicemente e in separata sede.

Il loro “matrimonio” è stato per buona sorte consegnato alla pattumiera della storia.

Per pistacchio e mortadella la faccenda è un pochino più complessa…

pistacchio e mortadella focaccia pistacchio in granella

Questa accoppiata rosa/verde, se ben fatta con materia prima di qualità, è sensorialmente indovinata, un po’ come seppie & piselli, su questo non ci piove.

Ma quel che ha dozzinalizzato questo felice accostamento sensoriale, è l’intreccio tra il “modaiolo” e la sventata emulazione.

Perché… come quasi sempre accade, modaioli ed emulatori a buon mercato sono lesti a cavalcare le mode montanti, enfatizzandone solo l’aspetto esteriore e comunicativo, e non la vera e gustosa essenza.

pistacchio e mortadella fette di mortadella

Tradotto in parole povere… una pizza, se guarnita con una mortadella fatta con tutti i crismi e del VERO pistacchio di Bronte, si rivela di un intrigante equilibrio sensoriale, in poche parole molto gustosa.

Ma se questa stessa pizza è condita con dubbie mortadelle da quattro soldi e pistacchi di infima scelta e progenie, diventa una mezza schifezza, come accade nella maggioranza dei casi.

Elementare Watson!

Tutto qui… 

Tutte le mode, anche quelle “cibarie”, quando “prendono piede” sono valanghe inarrestabili.

Inutile provare a contenerle, specialmente in questa Italia di inizio millennio, dove più della metà della popolazione è di analfabeti funzionali.

Questa “massa”, ora maggioritaria, desidera solo “mode” rassicuranti come e più della coperta di Linus, pistacchio & mortadella inclusi, non importa quanto, e se buoni.

Punto.

Ma… arriverà il giorno, come per tutte le umane faccende, che anche questa tendenza pistacchio-mortadellesca finirà nell’oblio (vedi prosciutto & melone).

Però, il consegnare l’accoppiata pistacchio & mortadella alla “pattumiera” della storia (gastronomica) potrebbe rivelarsi un grave errore, perché questo binomio non è ne’ prosciutto e melone, ne’ tantomeno le famigerate pennette alla vodka.

E’ qualcosa di sensorialmente interessante (con o senza aggiunte casearie).

Chissà, forse pecco di ottimismo, ma questo sensorialmente ben riuscito duo, ripeto: ma SOLO se fatto prodotti di qualità (cosa che ha dei costi…), in futuro lo annovereremo tra gli evergreen dei buoni sapori.

Quién sabe?

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