Oleificio Di Battista: olio, cultura e cucina a Lucera

Non è un semplice ristorante in frantoio. È un luogo dove l’extravergine diventa racconto, esperienza, identità.

A Lucera nasce un nuovo modo di vivere l’olio: il format di Battista non è un ristorante in frantoio; è molto di più.

Qualcosa si muove ai piedi delle colline del subappennino dauno, e non è solo il vento di primavera che attraversando i campi di grano del vicino Tavoliere crea le famose onde…

All’ Oleificio di Battista si sta sperimentando un’idea nuova; concreta, ma ancora abbastanza libera da non avere un’etichetta rigida.

Smartphone con olio extravergine alll'oleificio Di Battista di Lucera

Un format, sì; ma con dentro tanto territorio, l’energia delle persone e quella non celata voglia di fare bene che si riconosce subito, appena varcata la soglia della sala degustazione.

Non è un ristorante. Né un frantoio con cucina annessa. E nemmeno la solita sala eventi incollata alla produzione per esigenze di marketing, alla maniera di quando i mulini erano bianchi…

Qui, all’ Oleificio di Battista, si sta lavorando a un progetto culturale e gastronomico che ha un cuore pulsante ben definito: l’olio extravergine, quello fatto davvero bene, visto non come semplice prodotto, ma come nodo di un racconto che intreccia gusto, paesaggio e relazioni.

Un posto che racconta

Serata oleificio di battista Lucera

La sala eventi – una quarantina di coperti, curati con misura – guarda direttamente su un “piccolo” macchinario di molitura, visibile e talvolta in funzione durante la stagione della raccolta delle olive.

Ed è proprio da qui che nasce il senso di questo spazio: raccontare l’olio proprio mentre nasce.

In un Paese come l’Italia, dove tanti si vantano di saper riconoscere un buon extravergine – ma pochissimi sanno davvero come si produce – offrire una visione in diretta del processo è già, di per sé, una rivoluzione. Gentile, ma potente.

C’è però di più. Perché questa sala non è soltanto una vetrina: vuole diventare un laboratorio di idee e un punto d’incontro per il territorio della Daunia.

Ogni mese, o poco più – questo il ritmo per ora, ma le premesse fanno pensare che si potrebbe accelerare – si organizzeranno eventi mirati, verticali, dedicati all’olio, alla cucina, al territorio, pensati per i vari attori della filiera agroalimentare del comprensorio.

Incontri con chef, esperti, produttori, degustazioni guidate; occasioni in cui si parlerà di cultivar, di estrazioni a freddo e di tecnologia, ma anche di abbinamenti – magari pane e pomodoro – di cultura contadina, di nuove visioni.

L’evento del 29 aprile 2025: olio e vino, la sinergia possibile.

Oleificio di battista Lucera serata del 29 aprile 2025

Il 29 aprile si è tenuto uno dei primi di questi eventi, in tandem con l’Agricola Paglione, altra realtà lucerina ben nota a livello nazionale per il loro coerente lavoro da “pionieri” sul vino biologico e “naturale”.

mania agricola paglione lucera logo

Una serata pensata non come una fusione a freddo tra due eccellenze locali, ma come esplorazione condivisa: l’extravergine da monocultivar e il vino da vitigni autoctoni, entrambi narrati in prima persona da chi li fa, assaggiati con piatti pensati ad hoc per esaltare affinità e contrasti.

Questa sinergia non deve restare un caso isolato; deve essere l’inizio di un metodo.

Il format (virgolette d’obbligo…) che sta prendendo forma all’ Oleificio di Battista punta proprio su questo: creare occasioni in cui le aziende del territorio non si sommano in un elenco, ma si incontrano e generano valore. Anche aggiunto.

Oleificio di Battista lucera ingresso azienda

L’olio parla con il vino, con i formaggi, con le farine, con le conserve; e ogni evento diventa anche un pretesto per far crescere la consapevolezza intorno al cibo vero.

Non un ristorante, non un agriturismo: è un’altra cosa

Il parallelo con i “ristoranti in frantoio”, a prima vista, viene quasi spontaneo; ma qui siamo su un altro piano.

In Italia, è vero, da anni si moltiplicano i frantoi che aprono spazi per la ristorazione, spesso con ottimi risultati. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di attività parallele: il frantoio resta frantoio, il ristorante fa il suo lavoro. Punto.

Qui, invece, si lavora su una sovrapposizione che è potenzialmente feconda: non due mondi affiancati, ma un unico luogo in cui la cucina diventa strumento narrativo al servizio dell’olio.

La differenza è sottile, ma sostanziale. E si percepisce nella cura con cui verranno pensati gli eventi; nell’equilibrio tra forma e sostanza; nella volontà di non cedere alla routine da fine settimana tutto compreso.

Non c’è un menù fisso, non ci sono orari di apertura standard. Ogni incontro è – e sarà – un fatto a sé, con la sua energia e il suo pubblico, selezionato. E questo “mood” renderà (si spera…) la proposta sempre viva; mai scontata.

Turismo esperienziale? Espressione abusata

Naturalmente, una struttura così non può che rivolgersi anche al mondo del turismo, italiano e internazionale.

La sala – previ accordi – è disponibile come showroom per gruppi interessati a scoprire da vicino il mondo dell’olio extravergine.

E… quando si dice “da vicino”, non si intende una visita con spiegazione frettolosa e saccente e qualche assaggio “al volo” per chi di olio non ne capisce niente.

Qui si parla di esperienze vere, con persone vere, in un contesto produttivo che non viene nascosto, ma mostrato con orgoglio.

Che si tratti di appassionati gourmet, di giornalisti, di turisti stranieri in cerca di autenticità, l’approccio resta – e resterà – sempre lo stesso: raccontare l’olio attraverso il territorio e viceversa.

Senza slogan da spot televisivo. Senza frasi fatte ad effetto.

Solo con la concretezza di chi lavora ogni giorno tra uliveti, presse, bottiglie da riempire e mercati esteri da esplorare.

Un’identità in divenire

È presto per dare un nome definitivo a questo format. Ma non è detto che serva.

In un’epoca in cui tutto è esageratamente brandizzato, codificato, replicato, è liberatorio osservare un progetto che si lascia – volutamente – ancora spazio per crescere.

A Lucera si prova a tracciare una via originale; senza rincorrere modelli preconfezionati, ma osservando il proprio contesto e provando a trasformarlo in proposta culturale.

Un progetto che guarda avanti, ma senza dimenticare la terra sotto i piedi dalla quale tutti, pur se a vario titolo, in qualche modo veniamo.

L’olio – quel prodotto così abusato nel linguaggio pubblicitario e così poco conosciuto in dettaglio – potrebbe diventare il centro di un racconto del territorio nuovo.

Un racconto fatto di profumi verdi, amari buoni, ma anche di macchinari moderni in funzione. E sempre con il pane caldo da intingere, per emozionarsi.

Un racconto che nasce a Lucera, ma parla a tutti quelli che credono che un territorio si valorizza sul serio solo quando si lavora insieme.

Con calma. Con autenticità. E, magari, con un po’ di pane caldo da intingere.


Oleificio Di Battista
Via Foggia S.S. 17 KM 323+750
71036 – Lucera (FG)
info@dibattista1963.it
Tel. 0881 547489

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