Culatello di zimbello – quando l’ignoranza non è in vacanza…
Di Fabio Riccio
C’è poco da fare: il supermercato (quasi) sotto casa mia, è frequentato da “umani” che hanno dell’incredibile!
Facciamo un po’ di storia.
Per motivi organizzativi & lavorativi di casa gastrodelirio, il compito della spesa è spesso affidato al sottoscritto.
Il supermercato (quasi…) sotto casa, di una nota catena nazionale, non è malaccio in quanto a scelta di prodotti, e poi, cosa molto importante, alle casse sono molto più rapidi che negli altri supermercati dei dintorni, e c’è anche un interessante banco salumi.
Ed è qui che ha luogo il fattaccio, nello stesso identico & preciso punto di dove nel gennaio scorso ne è successo un altro. Vedi – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/grasso-del-prosciutto/2015/01/
Dicevamo… banco salumi, ore 19,45, insolitamente poca gente a far la spesa.
Prima di me una signora.
Per descriverla, un trattato sul cinema dell’orrore con tanto di citazione di Bela Lugosi non basta.
Età indefinibile tra i 35 e i 55 anni, viso torrefatto dalle troppe lampade, sguardo scuro, pelle secca, rughe e grinze che neanche mia zia Carolina a 97 anni ha mai avuto.
Capelli lisci come spaghetti di un corvino ben poco credibile, e abbigliamento da fatalona fuori tempo massimo.
Gambe lunghissime di un magro anoressico, polpacci inesistenti e ossa in bella vista.
- L’uomo di Similaun,
Una specie di versione femminile di Otzi l‘uomo di Similaun, ma con capelli.
Estetica discutibile a parte, arriva il suo turno e la signora con accento marcatamente capitolino e voce querula chiede alla salumiera al banco: « che me fa’ n’etto etto de Culatello di Zimbello? »
La salumiera al banco, inizia a sorridere, non sa cosa dire.
« Signora, vorrà dire culatello di Zibello… »
« Senta cocca mia, nun me faccia perde tempo, ho chiesto un etto de culatello di Zimbello »
« Signora mi perdoni, ma il culatello è di Zibello, un paese in Emilia… »
« Guardi se dice Culatello di Zimbello! » insiste stizzita la donna, mentre lifting permettendo, gli si gonfiano le vene del collo.
« Mi ha preso pe’ ignorante? Se dice Culatello di Zimbello, e me ne faccia ‘netto per favore »
La salumaia è in difficoltà… guarda me e un altro cliente in fila – cerca solidarietà, poi risponde.
« In ogni caso signora, il Culatello di Zimbello (e calca bene la pronuncia sulla “M” inserita di troppo) non lo abbiamo, se vuole abbiamo quello di Langhirano, è buonissimo ed è sempre di un paese della zona, se le va bene… »
« Vabbè… ma qui siete proprio sforniti… a Roma er pizzicagnolo sotto casa c’ha tutto, artro che qua! Vabbè, fija mja…famme n’etto de ‘sto Culatello di Langhirano® , ma me raccomando, ce levi tutto il grasso! »
A questo punto mi guardo intorno cercando una pistola, un bazooka, un corpo contundente per fermare ‘sta specie di pseudo-carampana, ooops, signora capitolina, prima che si compia il delitto di leso sgrassamento di salume.
Il culatello ha davvero un bell’aspetto, mi tenta, e nel mentre della diatriba avevo pensato di farmene dare un etto per assaggiarlo – il culatello di Langhirano® mi è nuovo.
E’ il momento di intervenire.
Mi intrometto.
Alzo la voce di una ottava, e rivolgendomi alla salumaia dico: « prima che gli toglie il grasso, me ne fa’ un etto? Io lo preferisco con il grasso, sempre se la signora permette »
La salumiera mi guarda, fa’ un sorriso a 48 denti e dice: « se per la signora non è un problema… » indicando con gli occhi la pseudo-donna di similaun…
« Ma prego, ma pprego… facci pure con carma, io nun c’ho fretta! »
Nel mentre la salumiera inizia le operazioni di taglio, la donna capitolina di similaun, si gira e mi dice: « vabbè che semo in democrazia, vabbè che oggnuno è libero de farsi male con le sue mani, ma la avviso che il grasso di maiale è pericoloso. Lei nun sa’ quanto le fa’ male! Io de li salami (sic) magno solo la Bresaola o i prosciutti dove però ce faccio toglie tutto quello che nun è rosa! »
Sto per sbottare.
Un altra salutista, anzi: un altra “ ista ” – mi perseguitano!
Forse è già qualcosa che si ciba di qualcosa di carnivoro, ma pure ‘sta carampana ignorante come certi ovini barbuti, smagrita e filo-anoressica mi viene a fare la lezione… ma tutti qui a ‘sto supermercato li trovo?
Basta: da domani cambio supermercato!
Arriva il mio culatello, saluto la carampana e la salumaia, e vado alla cassa.
Poco da aggiungere se non che…
Scoperto un nuovo salume!
Culaccia, Culatta, Culatello: tutte specialità ottime.
Ottimo anche il culatello con cotenna.
Sono parmense DOC e vorrei urlare al mondo:se prendete il vero prosciutto di Parma prendetelo con tre dita di grasso !
Grasso vuol dire buono e sano.
I soliti IMBECILLI invece lo voglio DOLCE E MAGRO.
E capita spesso che in salumeria ci sia la solita signora che urla: dolce e senza grasso.
Nessun commento ulteriore. Solo pietà eterna.
Caro Bruno… sottoscrivo ogni singola riga di quanto hai scritto.
Parole da incidere nel bronzo!
Bellissimo!!!
La signora non si è accorta di essere diventata lo “zimbello” lei stessa medesima.
Giusta anche la corretta descrizione delle differenze tra le tipologie di salumi…
Ignoranza a parte, nessuno mai si è accorto che lungo la via Emilia e dintorni hanno letteralmente brevettato i nomi dei salumi?
Lo sapevate che “culaccia” e un nome di un marchio registrato da un salumificio?
Così, con il nome di proprietà, insaccano quello che vogliono e come piace a loro, tanto sono i padroni del nome…