Di Fabio Riccio,
Non solo un vino, ma un piccolo bel sogno, almeno per i pochi che hanno avuto la fortuna di berlo, poi vi spiegherò perché…
Cascina Fontana Vino rosso
Il sogno di bere bene e di entusiasmarsi senza il pedaggio di improbabili fiere & concorsi, o l’intercessione e i “consigli” di certi (altrettanto…) improbabili degustatori e “dottori del vino”, con o senza paraocchi & sputacchiera.
Perdonatemi lo sfogo, ma troppo, davvero troppo nel mondo del vino contemporaneo è “improbabile”, dalla cima alla base della piramide…
Invece, pensate un po’, grandi vini ereticamente fanno marameo a ogni denominazione, e uno di questi è proprio il Cascina Fontana Vino rosso, che “tecnicamente” è solo un vino comune fiero dell’unica sua “denominazione”, alias “Vino Rosso”.
Un vino, anzi, un gran vino che se infischia di certi uffici stampa, di quelli che con le denominazioni ci sguazzano…
Per i più “allineati” tutto questo potrà apparire eccentrico, ma un vino prima di tutto è emozione per i sensi, le denominazioni, la tecnica, le etichette e le passerelle mediatiche vengono dopo. Punto.
Ecco: il Cascina Fontana Vino rosso, è uno di quei rari vini che riesce a regalare emozioni che commuovono fino alla lacrimuccia, cosa che con il vino ormai accade sempre più di rado, perfino nello scapigliato e magmatico mondo del “Vino naturale”.
Già dal primo sorso e dalla prima “annasata” il Cascina Fontana Vino rosso, mette le cose in chiaro.
Dopo le formalità di rito post-stappatura, oltre il bel rosso un attimo torbido e degli archetti incredibilmente netti, in bocca spunta un lieve e provocante sentore di rifermentazione che subito svanisce, per lasciare spazio (al naso) a vere e proprie badilate di terra, foglie, cielo, e dell’acido sudore di chi ha allevato le vigne…
Un po’ di riposo, e questo giovanotto (classe 2017) neanche fosse una fontana di feromoni, manda messaggi di brina invernale e di caldo dell’alcol che avvolgono il palato, ma anche quel particolare sentore che hanno gli acini d’uva a inizio invaiatura, quasi, anzi, balsamici.
Si sente tutto il nebbiolo, ecco…
Il nebbiolo, gran vitigno senza se e senza ma, se ben assecondato e non trasfigurato a fini commerciali e/o di esportazione, regala cose incredibili, vini elegantissimi e nello stesso tempo di forza, vini che commuovono, come questo, appunto…
Così è il Cascina Fontana Vino rosso 2017, un giovanile concentrato di emozioni e austera piacevolezza, che a tratti si permette anche di fare il ruvido, come giusto in ogni gioventù.
E’ proprio un bel sogno questo vino, dal finale lungo e godurioso, che non vuole essere perfezione, ma solo gioia e ristoro per i sensi, l’unica cosa che veramente conta quando si beve, il resto è solo fuffa da eno-parolai, altrimenti, scolatevi un bel bicchiere d’acqua…
Un vino bello insomma!
Nebbiolo, credo in assoluta purezza.
0,6 ettari di viti cinquantenni, in forma più che smagliante.
Rese non esagerate, fermentazione spontanea, quella che i professoroni e dottori del vino biasimano come origine di tutti mali possibili dell’universo enoico, vasca (credo vista la produzione sia davvero una…) in vetroresina, e affinamento nella stessa per 6 mesi, oltre a un ulteriore affinamento di 8 mesi in bottiglia, niente enoporcate e nessuna SO2 aggiunta.
Un gran succo d’uva (ben…) fermentato.
Basta così, semplice, rapido ed efficiente, da innamorarsene già dal primo calice.
Provatelo.
“almeno per i pochi che hanno avuto la fortuna di berlo…”
Si, perché se ne producono pochissime bottiglie, nel 2016 erano poco più di 800, per il 2017 credo siamo sulle stesse cifre…
Dimenticavo, il http://www.triplea.it/producers/68-cascina-fontana è anche un Triple “A”
Azienda Agricola Cascina Fontana
Località Perno di Monforte d’Alba (CN)
Tel. 0173 789005
http://www.triplea.it/producers/68-cascina-fontana
http://www.cascinafontana.com/
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?