Di Fabio Riccio
Ho una piccola e dolce debolezza: la liquirizia!
Mi piace, e in tutte le sue molteplici forme e presentazioni. Nulla di male, non sono il solo al mondo a subire la seduzione del gusto dei derivati della Glycyrrhiza glabra, nome scientifico della pianta da cui si ricava la liquirizia.
Insieme a tante doti che non sto ad elencarvi qui, la liquirizia ha però un severo “effetto
collaterale”, almeno per chi fa’ della ricerca del gusto la sua bandiera, cioè è un vero e proprio ammazzagusto.
Pur concorrendo in piccole e calibrate in qualche interessante piatto, la Glycyrrhiza glabra se usata in dosi non ben calibrate, ha il potere di coprire e modifica drasticamente quasi tutti i sapori.
Provate con qualche caramella o “rotella” poco prima di un pasto, e vedete (non di nascosto…) l’effetto che fa’. Se avete un senso del gusto discretamente sviluppato, per qualche ora percepirete i sapori di quel che è nel piatto in maniera decisamente confusa. Con il vino poi, le cose
vanno molto peggio.