La Caffettiera napoletana il caffè che è una rivoluzione quotidiana

Un cultore del caffè che non ha tempo… tranne quando serve

Lo so, lo so. Viviamo nell’era del caffè usa e getta, delle capsule colorate come caramelle per adulti nevrotici, del bottoncino magico che in 12 secondi ti spiattella nella tazzina una brodaglia marroncina che in molti hanno anche l’ardire di chiamare “espresso”.

E io? Io invece, quando voglio davvero distendermi, quando mi concedo una pausa vera, quella con la P maiuscola e il cellulare scagliato lontano, mi faccio il caffè con la caffettiera Napoletana.

Sì, proprio quella in foto, vissuta e usata quanto basta. Quella che i più snobbano con l’aria da sommelier improvvisati e che invece, per chi la conosce, è una eroica realizzatrice di un puro oro nero liquido.

La Caffettiera napoletana

Un gesto di calma in un mondo che corre

Perché la caffettiera Napoletana?

Perché è lenta. E la lentezza, oggi, è un lusso. È una forma di resistenza, un atto politico contro il culto della fretta. Con la Napoletana non puoi e non devi avere fretta, non esiste il caffè al volo.

Non è che la metti sul fuoco e via – no!

La Napoletana ti obbliga a fermarti. Ti obbliga ad aspettare, a girare, a osservare. Ti insegna che per avere una cosa fatta bene, ci vuole tempo.

E chi non ha tempo per un buon caffè, mi dispiace, ma sta sbagliando tutto nella vita.

Il rito, maledizione, il rito!

La gente ha dimenticato cosa vuol dire il rito del caffè. Si accende una quelle “baracche” elettriche, si apre la capsula, premi start e voilà, tutto finito. Un attimo. Che tristezza!

Ma dov’è il profumo che si diffonde piano? Dov’è l’attesa che cresce, minuto dopo minuto, mentre l’acqua si scalda e il caffè si prepara con calma?

Con la Napoletana, invece, il caffè te lo guadagni. Lo conquisti.

Riempire il serbatoio, inserire il filtro con cura (quella macinatura giusta, né troppo fine né troppo grossa), chiudere bene, mettere sul fuoco e poi – l’attesa. Flemmatica, precisa. Finché non senti quello zufolare sottile, quel respiro sommesso che ti dice: “Ora, girami!

Giri. Giri la caffettiera con delicatezza, e lì parte la magia.

E poi… il sapore. Quello vero.

Parliamoci chiaro. Il caffè fatto con la Napoletana è diverso. Molto.

Non ha quell’aggressività di quello del bar (che pure se ben fatto apprezzo molto), non ti prende a schiaffi con la crema che sembra polistirolo.

No.

Ha un sapore rotondo, morbido, vellutato, ma al tempo stesso intenso. È un caffè che ti resta in bocca, che ti accompagna, che non hai bisogno di rincorrere con zucchero o ammazzacaffè. Perché è buono. Perché è vero.

Perché l’estrazione è lenta e uniforme, non c’è la pressione che lo violenta, non ci sono componenti in plastica che alterano il gusto. Solo metallo, calore e… pazienza.

Un caffè fatto come Dio comanda, senza scorciatoie, senza scuse.

La macchinetta degli eroi (di ogni giorno…)

La Caffettiera napoletana

La Napoletana non è mica per tutti.

È per chi ha desiderio di prendersi cura del proprio tempo, di assaporare le cose e non ha paura di aspettare, perché sa che l’attesa fa parte del piacere.

È per chi ama la quotidianità con uno stile da monaco zen e un cuore partenopeo.

Sì, perché usare la Napoletana è anche un atto d’amore verso una tradizione che resiste, che non si piega al progresso venduto in plastica e alluminio.

È una macchina antica e orgogliosa, che chiede poco ma ti dà tantissimo.

Ma quanto ci mette, ‘sto caffè?

Me lo dicono tutti:

Ma dai… dieci minuti per un caffè?! Ma sei matto?!”

Sì, forse lo sono.

Ma quei dieci minuti non sono persi. Sono guadagnati. Sono un respiro dentro la giornata, un piccolo lusso quotidiano, un momento mio, solo mio.

E poi, diciamocelo, mentre aspetto il caffè posso fare altro… magari leggere due pagine di un libro vero (di carta!), magari guardare il vapore che sale dalla pentola sul fornello…

Non è solo caffè. È tempo di qualità.

Il caffè come dovrebbe essere

Mi spiace, ma il caffè non è una roba che si fa con l’app sullo smartphone. Non si ottiene tramite download da Play Store.

Non è il rumore di una pompa elettrica che strilla mentre ti sputacchia addosso un liquido caldo. Il caffè va vissuto. Va preparato. E la Napoletana è l’unico modo per farlo come si deve.

Senza marketing, senza plastica, senza ansia.

La Caffettiera napoletana

In conclusione (ma mica tanto…)

A me della moda del “third wave coffee” non me ne frega nulla!

A me interessa quel profumo che invade la cucina, quella calma che mi prende mentre il caffè gocciola piano, quella soddisfazione quando finalmente verso nella tazzina e assaporo il primo sorso. A me interessa la verità, e la verità è che il caffè con la caffettiera Napoletana è migliore. Punto!

Migliore perché ci mette di più e perché non ha fretta.

Migliore perché – e questo è il punto – ti insegna a non avere fretta neanche a te.

Quindi sì, quando sono in relax, quando posso davvero concedermi un momento per me, io prendo la mia Napoletana, la guardo come si guarda una vecchia amica di cui ci si fida ciecamente, e preparo un caffè che è poesia lenta, profonda e necessaria. la caffettiera napoletana

La Caffettiera napoletana

E voi, davvero volete ancora continuare a premere un bottone e a inondare il pianeta di cialde e capsule usate?

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