Di Fabio Riccio,
E’ bello sedersi a tavola nel Ristorante Settecento a Palazzolo Acreide (Siracusa).
Nelle accoglienti sale dallo stile un po’ fanè, un po’ come un tempo andava di moda in questo estremo lembo di Sicilia, c’è molto di una ormai dimenticata eleganza che rassicura e meraviglia insieme.
Gli interni, i colori, i fregi, parlano da soli.
Il gioco di specchi che guarda a un secolo addietro, è in realtà frutto di un corretto recupero e restauro, dal pavimento fino ai soffitti, in qualche caso ancora affrescati.
Marco Giuliano (Chef), e Luigi De Pascalis (maître).
Il Ristorante Settecento è la loro scommessa, anzi, oserei dire il loro azzardo.
Due giovani (33 e 26 anni), che forti delle loro pregresse esperienze nel vivace mondo della ristorazione Iblea, hanno scelto di alzare l’asticella e di rimettersi in gioco, investendo in questo progetto.
In cucina, messo da parte il “registro rustico” delle precedenti esperienze, ora c’è una buona mano che spazia con agilità tra il territorio degli Iblei, e il mare.
Così, in stagione tartufi, ma anche carni, cinghiale, formaggi e quel che offre il mare, che da Palazzolo non è poi così lontano.
Un lato positivo di Marco Giuliano e Luigi De Pascalis, è che pur se perfettamente calati nelle dinamiche della cucina di questo inizio di nuovo millennio, nel pensare e realizzare i loro piatti non eccedono in tecnologia.
Quindi, pochissimi “effetti speciali”, crioestrazioni e “arie” diversamente assortite.
Tecniche interessanti e rispettabili, ma che se usate in eccesso, (spesso…) sono solo un furbo paravento che dissimula mancanze e poca conoscenza della sintassi del gusto di chi sta dietro i fornelli.
In ogni caso, il fil rouge del Ristorante Settecento si evidenzia con chiarezza nell’interessante menù che, pur se con qualche piccola concessione, propone idee che in gran parte rispettano la regola aurea dei tre elementi nel piatto.
Far risaltare l’elemento (gli elementi…) principale senza farlo sovrastare da eccessi di condimento non è una idea nuova, ma almeno in Italia, tanti e tanti cuochi non sembrano averla ancora introitata.
Non qui, al Ristorante Settecento, almeno per quello che ho assaggiato.
Partendo dalla sommità della piramide del gusto, è innegabilmente un bel colpo d’ala la Mousse di ricotta (vaccina) al limone con cialda alla carruba.
Deliziosa, e affettuosamente siciliana a prova di scettico.
Andando avanti, i Ravioli di cinghiale con pesto di pistacchio di Bronte e scaglie di Ragusano DOC, funzionano dannatamente bene.
La pasta è impeccabile, e il gioco tra i sentori, di per sé molto diversi, come in un ingranaggio ben oleato funziona alla perfezione, lasciando la bocca contenta e fragrante, e con la golosa voglia di concedersi un bis.
Non da meno il Polipo arrosto con stagionato di cinghiale, che pur se gustoso e ossequioso della regola dei tre, sarebbe stato ancora più goloso e sensorialmente complesso se giocato “nature”, con la sola cottura (cotture) dei due elementi ad ordire la trama dei sapori, senza creme e altro.
Concludendo, oltre al servizio senza pecche, e alla giusta scelta enologica che soddisfa anche a noi di Gastrodelirio, al Ristorante Settecento di Palazzolo Acreide in ogni caso è un bel mangiare.
I sapori in generale sono puliti ma non banali, riconoscibili e senza sbavature di troppo.
Legati al territorio quanto basta, ma senza farsene schiavizzare più di tanto.
Un tempo il ritornello di una pubblicità recitava “Per vincere ci vuole una buona partenza”.
Ecco, Marco Giuliano e Luigi De Pascalis con il loro Ristorante Settecento di Palazzolo Acreide sono partiti bene, e stanno costruendo pian piano il loro futuro, un futuro dove c’è spazio per crescere ancora…
Ristorante Settecento
Via Orologio, 6
Palazzolo Acreide (SR)
info@ristorantsettecento.it
http://www.ristorantesettecento.it/
Tel. 0931 316041
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?