Ci sono vini che, appeni li stappi, ti guardano dritti negli occhi e ti dicono: «O mi capisci, o te ne vai. arcaro d.s. bio
Uno di questi, che da un po’ di mesi se ne stava buono buono nella cantinetta (molto… dinamica di gastrodelirio) si chiama Arcaro, figlio della cantina D.S. Bio di Danilo Scenna, tra le alture di Pescosolido (FR), in Ciociaria.
E… credetemi, per favore: questo non è il solito bianchettino smilzo e piacione che ti fa l’occhiolino da dietro il bancone dell’enoteca, e poi quando lo stappi con tristezza lo inserisci subito nell’elenco dei “naturalini”.
No. Arcaro morde, graffia e racconta la sua storia fatta di terra, pietra e sudore senza sconti & senza filtri — letteralmente.
Il Maturano, vitigno antico e testardo, quasi dimenticato prima che un manipolo di vignaioli, anche loro testardi (vero Rocco Toti?) lo riportasse in auge, qui si fa portavoce di un territorio ancora tutto da scoprire.
Le vigne di Danilo, coltivate in biodinamica (Demeter lo certifica, vabbè… ma la vera garanzia è assaggiarlo!), vengono su a 600 metri, dove il sole picchia ma la brezza del Parco Nazionale d’Abruzzo accarezza le foglie e, soprattutto, con molto senso pratico le asciuga.
Perché l’uva, per raccontare qualcosa, diciamocela tutta, deve soffrire un po’. Deve stringere i denti, ingoiare polvere, assorbire il calcare della terra come un fosse un tatuaggio addosso.
In cantina, poi, la parola d’ordine pare sia… non rompere l’anima al vino.
Fermentazione spontanea, cemento nudo e crudo, niente chiarifiche né filtrazioni, affinamento sulle fecce fini e un bel pisolino in bottiglia per sei mesi.
Il risultato? Un giallo ambrato quasi ipnotico, torbido quanto basta per far capire che qui nessuno gioca a fare il chirurgo estetico del vino.
Al naso, Arcaro travolge: agrume ossidato, albicocca, camomilla, spezie orientali, resina, e un accenno di miele grezzo e una botta di mineralità che ti sembra di masticare pietra pomice.
È come ficcare il naso dentro un sacco di juta appena tolto da un vecchio magazzino: polvere, terra, sole. Bello!
Al palato? Qui non c’è spazio per mezze misure.
È un vino decisamente largo, sapido, a tratti persino salmastro. La freschezza è viva, ma non timida: morde, pizzica, ti schiaffeggia con una lama acida che tiene tutto in tensione.
Il sorso è ottimo, stratificato, e soprattutto lungo.
E… quando pensi che sia finita… zac! Arriva il finale amaricante, quasi tannico, che ti spinge a prenderne un altro sorso. Non solo per sete, ma per capirlo.
Perché Arcaro non si lascia afferrare al primo colpo. È proprio come certe donne che, al primo sguardo non ti accorgi che sono davvero belle.
Cosa mangiarci accanto?
Facile: tutto ciò che ha carattere. Formaggi stagionati, cucina speziata (ma non troppo…), carni bianche al forno con erbe aromatiche.
Ma anche da solo, mentre fuori piove e dentro ti fai quelle domande scomode sulla vita e, magari, anche sugli asparagi e l’immortalità dell’anima…
Perché Arcaro, diciamolo chiaramente, non è un vino da chiacchierata spensierata. È un vino che ti costringe a fermarti, ad ascoltare, a lasciare spazio.
Perché berlo? Arcaro D.S. Bio
Perché è un manifesto liquido.
Perché parla di un’Italia che non si inginocchia del tutto al mercato, che non rincorre le mode, e che sa dire “no”. Arcaro D.S. Bio
Perché, è un vino libero, e anarchico, e per questo bellissimo. arcaro d.s. bio
E… perché dietro c’è un vignaiolo vero, Danilo Scenna, uno che ci mette faccia, mani e cuore, e che se lo incontri ti accorgi che gli occhi gli brillano quando parla di Maturano, di terra, di lieviti, di lune e di stagioni.
In sintesi
Arcaro non è per tutti. Punto.
Ma, per chi cerca emozioni vere, è un colpo al cuore. È uno di quei vini che ti ricorda perché hai iniziato ad amare il vino naturale: per la sua capacità di spiazzarti, di emozionarti, di non somigliare a nulla e di non essere “rassicurante”. Arcaro D.S. Bio
Non è un vino perfetto, almeno per certi canoni — ed è meglio: è un vino vivo.
Quindi, se avete il coraggio, rimettete sullo scaffale il solito Sauvignon profumato da supermercato, concedetevi una coccola ai sensi e cercate Arcaro.
Sappiate però, che una volta assaggiato, ritornerete.

AZIENDA AGRICOLA D.S. BIO di Danilo Scenna
Via Piana ,32 – 03030 Pescosolido (FR)
Tel. 349 8612984 arcaro d.s. bio
https://www.dsbiodinamica.com/

Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Food, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?