Non mangio carne e non bevo vino…

Di Fabio Riccio,

Serata in pizzeria.

Una di quelle che (ora) si definiscono “gourmet”, ma anche un posto dove fanno “robe” che con tutta la buona volontà faccio fatica a considerare pizze.

Se non altro, in ogni caso la qualità di quel che c’è sopra è inappuntabile.

Almeno…

non mangio carne e non bevo vino pizza

Ma non di pizze voglio parlarvi, ma di due clienti di questa pizzeria…

Vicini di tavolo.

Meno di due metri dal tavolo mio e di Serena.

Ambiente tranquillo.

Le parole si incrociano.

Li osservo.

Una coppia (quasi certamente) al primissimo appuntamento.

Sono in fase di studio reciproco, è evidente.

Ancora cauti, i sorrisi però palesano reciproco interesse.

All’apparenza non giovanissimi, dai loro discorsi scopro che entrambi hanno trentasei anni.

Secondo “canoni” solo in parte desueti, due (quasi) all’ultima spiaggia prima della zitellaggine.

Adoro guardare e sentire la gente, carpire brandelli dei loro discorsi, cercare di farmi un’idea di chi sono, e che cosa sono.

Qui, nello specifico, l’occasione è ghiotta, perché non capita spesso di veder nascere “dal vivo” e portare a compimento un idillio.

Già… quando mi ci metto ho “l’occhio “bionico”, sono peggio della CIA, del KGB e del Mossad messi insieme.

Però… faccio il tifo per loro.

Forza ragazzi!

Due potenziali nubendi, se tutto fila liscio.

I sorrisi si incrociano, gli occhi sono ormai languidi.

Si raccontano del loro vissuto, dei viaggi, delle esperienze…

I toni sono pacati, ma quella che ritma la conversazione è lei.

Passano i minuti e i loro sguardi si fanno sempre più eloquenti.

Però, siamo pur sempre in una pizzeria e i due ordinano.

Non capisco bene cosa, prima di tutto perché il cameriere si frappone tra il nostro e il loro tavolo, e poi per un attimo di brusio di troppo dalla sala che mi impedisce di capire cosa hanno scelto.

Nel frattempo arrivano le nostre “pizze” (virgolette d’obbligo…).

Pochi minuti e anche al tavolo dei due potenziali nubendi, arriva quanto richiesto.

Due “pizze”.

Una con pomodorini, mozzarella e qualche peperone, l’altra con formaggi.

Sono già tagliate a spicchi (per favore… qualcuno spieghi a questi “pizzaioli” che tagliare a spicchi di certo facilita la condivisione, ma rovina e raffredda ulteriormente delle “pizze” già di per sé freddine, visto il termometro del forno inchiodato ai tristi 250° Celsius).

Da bere, solo acqua depurata.

(Chiedo perdono per la divagazione “pizzaria”…)

Il dialogo tra i due continua, pacatamente, senza parlarsi addosso.

Buon segno, due persone ben educate.

Lei ha un sorriso perenne, lui è più serioso.

Parlano e mangiucchiano le pizze.

Li ascolto.

Così scopro che lui è un ristoratore, e narra delle sue esperienze in Italia e in California, mentre lei sproloquia di concorsi, scuole, ricorsi e graduatorie, evidentemente una insegnante, o aspirante tale.

Ad un tratto il volume del brusio cala, e così da bravo “spione ruspante” ho finalmente mano libera per godermi ogni dettaglio.

Ed è a questo punto che esplode la bomba.

Lui chiede: «cosa ti piace mangiare di più?

Lei risponde, con tono un po’ autoritario: «mangio di tutto, però non mangio carne e non bevo vino, e in casa non cucino pesce perché fa odore».

Orrore! non mangio carne e non bevo vino.

Solo per una affermazione come questa, una persona dovrebbe essere privata dei diritti civili per almeno 15 anni, e poi fustigata a sangue in una pubblica piazza.

 

Io resto allibito.

Il “lui” anche…

Osservo (divertito) la faccia incredula di “lui”, che nel frattempo ha ordinato un dolcino striminzito in vasetto di vetro, mentre al centro del tavolo sono in bella mostra dei pezzi di cornicione, evidentemente scartati (altra abitudine deleteria in pizzeria…).

Lei” non prende nulla, ma sorride.

Lui” inizia a farsi più cupo, lo sguardo ancora più perplesso.

Evidentemente la frasenon mangio carne e non bevo vino, e in casa non cucino pesce perché fa odore” deve avergli fatto effetto…

non mangio carne e non bevo vino

A questo punto, anche se le regole del “Bon Ton” lo sconsiglierebbero, mi sarebbe piaciuto gridare al povero “lui” di scappare a gambe levate da una donna così.

Va bene il rischio della “zitellaggine”, ma senza carne, vino, e con il pesce da cucinare altrove, si prospettano anni duri.

Ho il timore che se scocca il bacio delle 22,45, sarà la fine per il povero “lui”.

Potrebbe essere costretto a cambiare mestiere…

non mangio carne e non bevo vino, e in casa non cucino pesce perché fa odore… scorgo nel futuro solo pappette, salutismo di facciata, verdurine esotiche, zuppe di Quinoa (o altri pseudo cereali), e per contorno solo gambi di sedano e carotine scondite.

Ho anche il fondato sospetto che lui, e non solo per la sua professione, adori mangiare, mentre lei, è evidente che reputa il cibo un fastidio, per non parlare della carne, o del pesce che “fa odore”…

Povero “lui”, se la bacia potrebbe essere l’inizio di una vita grama.

Li vedo andar via. non mangio carne e non bevo vino.

Sul tavolo ancora i residui di cornicione delle “pizze”, e nel barattolino i resti del mini-dolce al cucchiaio.

I due vanno alla cassa, pagano e vanno via.

Non sono mano nella mano.

Li guardo: ora anche gli sguardi di “lei” sono cupi.

Qualcosa si è rotto. non mangio carne e non bevo vino

Buon per lui, almeno a mio avviso.

Sono politicamente scorretto, lo so, ma… una persona che afferma a chiare lettere non mangio carne e non bevo vino, e in casa non cucino pesce perché fa odore” è meglio lasciarla al suo triste (e dietetico) destino…

non mangio carne e non bevo vino

1 commento su “Non mangio carne e non bevo vino…”

  1. Che bello!
    Almeno uno che la pensa come esiste!
    Anche io ho lasciato una mia vecchia fidanzata che era fissata con diete e salutismo

    Rispondi

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